Quando l’amore per la propria terra e per prodotti curati si incontrano, nascono realtà come quella dell’Azienda Agricola La Passata. Di proprietà di Camilla Gritti, imprenditrice di Zogno, l’attività è ubicata a Miragolo San Marco in località Passata e Pratolungo, sulle alture di Zogno, a mille metri sul livello del mare, dove l’aria e l’acqua sono ancora incontaminate.

“La mia azienda si occupa principalmente della coltivazione di mirtilli: ne abbiamo ne abbiamo quattro varietà che maturano gradualmente, ovvero da fine giugno a inizio settembre, seguiti poi da more, ribes, lamponi e qualche varietà antica di mele e pere – ci racconta Camilla – Si raccolgono bacche selvatiche quali rosa canina, sambuco, corniolo, pino mugo è molto altro. Il tutto viene trasformato in confetture, sciroppi e nettari”.

L’Azienda agricola nasce nel 2016 per l’attaccamento di Camilla alla terra in cui è nata e cresciuta: “È stato come dare un omaggio alla mia montagna: dove tutti fuggono cercando soluzioni più comode e meno faticose, ho voluto correre controcorrente. Una scelta azzardata per una donna di oltre 50 anni – ci racconta col sorriso Camilla. La proprietaria ha optato per la coltivazione BIO, certificata dall’Ente Bioagricert di Bologna, la prima in Valle Brembana, con l’obiettivo di portare sul mercato prodotti di qualità nel rispetto dell’ambiente.

“Dopo aver fatto la scelta delle coltivazioni è nata l’esigenza di creare nel 2017 un laboratorio di trasformazione che abbiamo aperto a Endenna, in Via Braccamolino. Da lì è arrivata la spinta per aprire addirittura uno shop per la vendita delle nostre realizzazioni in Via Corso Monte Rosa 27 a Selvino, dove oltre ai nostri prodotti si possono trovare, sempre della zona, ulteriori prodotti tipici. Nello shop proponiamo inoltre bomboniere per battesimi, prime comunioni, cresime, lauree, anniversari e molto altro”, racconta Camilla.

La soddisfazione è molta, ma non è oro tutto ciò che luccica: “Lavorare in montagna comporta molta più fatica a causa dei dislivelli e l’impossibilità dell’utilizzo di mezzi meccanici, il lavoro si svolge quasi completamente a mano, anche la raccolta dei mirtilli e la selezione viene eseguita manualmente. Sono aiutata dai familiari e un paio di mesi all’anno l’Istituto Agraria di Bergamo ci fornisce uno stagista – spiega Camilla, aggiungendo però – La soddisfazione arriva quando i clienti ci chiamano e cercano i nostri prodotti perché hanno quel qualcosa in più, oppure quando i mirtilli sono terminati e bisognerebbe averne ancora a quintali perché tale è la richiesta. È allora che il lavoro non pesa più e ci si sente soddisfatti della scelta un po’ “incosciente” che si è presa. Non bisogna mai aver paura di buttarsi!”.

di Chiara Bonzi
lavocedellevalli.it
14 Novembre 2023